giovedì 7 aprile 2016

CARTIERA VITA MAYER - CAIRATE (VA)


La cartiera Vita Mayer di Cairate è attualmente una area dismessa di 414.823 mq, ma sino al 1975 fu un importantissimo centro di occupazione della Valle Olona. Costruita nei primi anni del '900, la cartiera testimonia l'importanza e l'impatto che ha avuto il settore industriale lungo le rive dell'Olona durante tutto il secolo.Per questo motivo e per la sua storia molti letterati italiani definiscono l'Olona come fiume di civiltà.
Già nel 1744 era attiva a Cairate, presso il Mulino delle Monache, una folla di carta, e nel 1772 era

documentata l'esistenza di un'altra piccola folla di carta presso Lonate Ceppino. La prima, nel 1853, venne ampliata e trasformata in una piccola cartiera, che passò più volte di proprietà divenendo, nel 1881, la Cartiera Canziani & C. Nel 1891 l'attività fu rilevata da Enrico Vita, che la ribattezzò (1897) Cartiera Enrico Vita & C.; la ampliò con nuove costruzioni e l'acquisizione della 'folla' di Lonate Ceppino.
Nel 1899, alla sua morte, la gestione passò ai figli e la ditta prese nome di Fratelli Vita; pochi anni dopo, con il matrimonio tra Tilde Vita e Sally Mayer, membro di un'importante famiglia industriale torinese, la denominazione divenne quella definitiva e famosa di Cartiera Vita & Mayer. Fu più volte colpita da violente alluvioni dell'Olona (1908, 1911 e 1917), ma ciò non ne rallentò lo sviluppo: un nuovo rinnovamento dei macchinari avvenne durante la Prima guerra mondiale, e negli anni '20 e '30 furono costruiti nuovi ed enormi edifici ed una scuola professionale per la formazione dei dipendenti. Nel 1937 entrò in funzione un impianto per la produzione di cellulosa, ma l'anno successivo i Mayer, famiglia ebrea, furono costretti ad emigrare per via delle leggi razziali, mentre la proprietà dell'industria passò al governo. Nel 1940 i dipendenti erano 985. 
I Mayer riebbero la cartiera già a fine aprile 1945, e diedero l'avvio ad un grandioso piano di rinnovo: tra quell'anno ed il 1949 lo stabilimento venne ampliato con nuovi ed immensi padiglioni, e sulla collina soprastante fu eretta una centrale elettrica con una svettante ciminiera in cemento che ne segnala tuttora la presenza. Per ampi tratti della sua storia il sito fu servito dalla ferrovia della Valmorea (di cui i binari ancora oggi si possono osservare). Attualmente, invece, l'area è arricchita dal passaggio a pochi metri di distanza della pista ciclo-pedonale della Valle Olona da cui si può ammirare la maestosità dell'aerea dismessa. Molti degli stabili dei 68.971 mq di superficie coperta hanno un valore architettonico considerevole poiché sono costruzioni con oltre cinquant'anni di età. Sfortunatamente però, l'interno dell'area privata non è agibile e a oggi nessun progetto di riqualifica e valorizzazione ha avuto risultato a causa dell'ampiezza del sito e i relativi costi.
Si possono incontrare delle ottime panoramiche dell'area sul viadotto di Cairate e dal rione Barlam durante la stagione invernale, poiché durante l'estate la folta vegetazione è protagonista nella valle. La rigogliosa flora del Parco RTO fa da contorno al degrado dei giganteschi stabili, in un quadro nel quale, per gli abitanti del luogo, regna un sentimento di nostalgia a ragione del deterioramento e dell'abbandono di una zona che per tutto il secolo è stata immagine di sviluppo e progresso economico.

i vecchi binari della Valmorea che servivano la Vita - Mayer

la pista ciclo-pedonale della Valle Olona


operai nel campo scuola di basket della ditta
interno della ditta oggi




lo spazio occupato dall'ex cartiera

Vita-Mayer negli ultimi anni di attività

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