giovedì 7 aprile 2016

QUANDO L'ORIENT EXPRESS FERMAVA A STRESA E PALLANZA

Intrighi sentimentali e thriller si legano nell’immaginario letterario e cinematografico all’Orient Express, il treno che dal 1883 fino al 1962, con la sola interruzione delle due guerre mondiali, collegò Parigi con Vienna per poi raggiungere addirittura Istanbul, allora ancora chiamata Costantinopoli.
Il Simplon Orient Express rappresenterà, soprattutto negli anni del primo dopoguerra, un vero e proprio veicolo promozionale per il Lago Maggiore: è il periodo nel quale, a seguito dell’apertura del tunnel del Sempione nel 1906, cominciano a sorgere i grandi alberghi. Il Simplon Orient Express fa tappa in quegli anni proprio sul Lago Maggiore: l’orario dell’epoca prevedeva la partenza da Londra alle 8,50 e l’arrivo a Bucarest alle 16,30 di due giorni dopo. Sulla sponda piemontese del Verbano erano previste in orario le fermate a Pallanza (12,52) e Stresa (13,05).
Fra Domodossola e Milano la ferrovia costeggiava il Lago Maggiore e la famosa Isola Bella poteva essere vista dal treno. Mentre il convoglio viaggiava in un paesaggio ameno, i passeggeri erano intenti a gustare il pasto appena preparato nel vagone ristorante. Domodossola è la prima grande stazione ferroviaria dopo il confine svizzero. Ad ogni confine la locomotiva doveva essere cambiata. Ciò non avvenne nel piccolo paese di frontiera Iselle, perché la linea del Sempione fino a Domodossola era stata costruita dalle ferrovie elvetiche. Il voltaggio dei cavi era differente da quello adottato in Italia, così solo a Domodossola al treno fu attaccato un locomotore italiano. La ferrovia fino a Milano era stata elettrificata dal 1947. Per i passeggeri il cambio di locomotore era un’occasione per cambiare valuta, comprare riviste e bibite.
L'Orient Express in partenza da Baveno


l'ingresso nel tunnel del Sempione


il campanile di Baveno dal vagone ristorante


passeggeri acquistano la Birra Poretti

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